DOMANDE
Alla Ministra della Salute Lorenzin, al capo del governo Renzi, al Parlamento e agli amministratori calabresi. Al commissario per il piano di rientro sanitario della regione calabria NO perché è solo un esecutore.
BUON GIORNO sono un malato calabrese e vi porgo queste dieci domande:
1)E’ vero che la Calabria ha oltre centomila malati cronici delle malattie più diffuse in più della media delle altre regioni d’Italia?,
2)E’ vero che la Calabria invece di ricevere più soldi a causa dei malati in più che ha ne riceve molto meno di altre regioni d’Italia che hanno meno malati?,
3)E’ vero che la Valle D’Aosta spende di spese sanitarie per ogni valdostano 3169 euro a testa e la Calabria soltanto 2200 euro?,
4)E’ vero che la Valle D’Aosta e altre regioni (del Nord Italia) che spendono quasi quanto la Valle D’Aosta sono considerate virtuose mentre la Calabria che spende in media quasi mille euro in meno pro capite per la sanità è considerata “spendacciona” e per questo le è stato imposto il piano di rientro?,
5)E’ vero che la Calabria ha molta più comorbilità? La comorbilità è quando nella stessa persona si hanno più malattie contemporaneamente (ad esempio diabete, ipertensione e bronchite cronica)?. E’ vero che per curare una persona con comorbilità si spende molto di più se le stesse malattie si manifestano in tre persone diverse?. E’ vero quindi che la Calabria con più comorbilità dovrebbe avere anche per questo motivo più soldi?,
6)E’ vero che noi malati calabresi pur avendo più malattie croniche, invece di farne il doppio, facciamo la metà degli esami del sangue, esami strumentali e visite specialistiche che fanno altri cittadini di altre regioni?,
7)E’ vero che noi malati calabresi non facciamo esami per controllare le nostre malattie perché oltre ad abitare una regione tra le più povere d’Italia per fare quegli esami dobbiamo pagare di tasca nostra ( si chiamano compartecipazioni?) molti soldi imposti dal piano di rientro sanitario a cui è sottoposta la Calabria?,
8)E’ vero che i soldi che noi malati calabresi paghiamo di tasca nostra per curarci (compartecipazioni) concorrono alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale? Insomma è vero che noi calabresi più malati, a cui vengono dati meno soldi per curarsi, che abitiamo la regione più povera d’Italia dobbiamo sostenere le spese sanitarie di altre regioni (del Nord) che hanno meno malati, ricevono più soldi dallo Stato e sono in media regioni più ricche della Calabria?,
9)E’ vero che un malato calabrese che non ha i soldi per pagare le compartecipazioni imposte dal piano di rientro per curarsi poi peggiora, le sue malattie si complicano ed è infine costretto, a costo di spese catastrofiche per la sua economia familiare, a farsi curare nei centri di eccellenza del nord le cui spese (300 milioni/anno) aggravano ulteriormente il deficit sanitario della Calabria con conseguente inasprimento dei sacrifici imposti dal piano di rientro sanitario stesso?,
10)E’ vero, e questo è sicuramente vero perché lo vivo sulla mia pelle, che il mio medico a causa della troppa burocrazia imposta dalle leggi e leggine del piano di rientro (oltre a quelle nazionali) è costretto a stare più attento a COME scrive le ricette invece di stare attento a COSA scrive sulle ricette cioè sta più attento alle carte e alla burocrazia che alle mie malattie?.
Catanzaro 22 Agosto 2015 firmato: un malato calabrese
Passaparola. Invia queste domande anche tu alla ministra, al capo del governo, al Parlamento e agli amministratori calabresi, e lo devi fare anche se non sei malato perchè il piano di rientro lo paghi anche tu che non hai bisogno di cure in quanto, da calabrese,paghi l’irpef, l’irap, la benzina e altro ancora più di altri italiani le cui regioni non sono sottoposte al piano di rientro con commissariamento.