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Gli spaghetti felici non cambiano la vita ma poco ci manca

Scritto da Giacinto Nanci. Postato in Io Contesto

Per fare gli spaghetti felici si mettono in una padella (un piatto non basta perché è troppo piccolo) aromi e verdure come sedano, cipolla, foglie di cipolla, foglie di finocchio, basilico, rucola, prezzemolo, olive (nere, schiacciate, in salamoia), origano, pomodorini (meglio datterini), peperoni dolci, carote, peperoncini piccanti (verdi, sott’olio, “pestato”, piccantino, essiccati), poi si aggiungono 70 grammi di spaghetti lessi e infine si aggiunge un paio di cucchiai di sugo di pomodoro, infine si aggiunge una spalmata di formaggio grattugiato e si mescola. Ed ecco gli spaghetti felici. Felici perché intanto non sono soli ma in grande compagnia e poi sono una esplosione di colori verde in tutte le sfumature, rosso, giallo, arancione, bianco, nero che riempiono gli occhi e danno allegria. Attenzione non sono gli spaghetti con un po’ di aromi e verdure ma sono spaghetti che si tuffano e affogano in un mare di aromi e verdure dai quali affiorano come i pesci volanti che spuntano dall’acqua. Gli spaghetti felici non hanno bisogno di sale, o se ne può metterne molto poco, perché gli aromi li insaporiscono loro. E il sale come si sa è un fattore di rischio per la salute.

Le fibre degli aromi e delle verdure trattengono colesterolo, zucchero e acqua per cui fanno prevenzione per la stitichezza perché le fibre ricche di acqua si gonfiano stimolano l’intestino e favoriscono l’evacuazione, per il diabete perché lo zucchero attaccato alle fibre entra nel sangue a poco a poco e previene il diabete, per la malattie cardiovascolari perché le fibre trattengono nell’intestino il colesterolo e ne fanno entrare di meno nel circolo sanguigno. I tanti colori delle verdure ci dicono che sono ricchi di molte vitamine e sali minerali che spesso compriamo a caro prezzo in pillole. I 70 grammi di spaghetti felici hanno poche calorie perché sono pochi e fanno quindi dimagrire ma appaiono come un piatto da 200 grammi e riempiono solo a guardarli gli occhi e danno solo a guardarli il senso di sazietà. Quando si mangiano poi ci costringono a masticare e non te li mangi in due bocconi, per questo sono un cibo “lungo” che favorisce la socializzazione. La buona masticazione a cui ci costringono favoriscono sia la digestione, perché una buona digestione comincia in bocca, e sia la sanità dei denti. Infatti il consumo di cibi pronti e troppo zuccherati di oggi favoriscono la carie e la caduta precoce dei denti. Inoltre gli aromi e le verdure lubrificano i denti e fungono da vero e proprio “dentifricio”. Se poi gli aromi e le verdure nei quali affoghiamo gli spaghetti felici ce li produciamo da noi, oltre ad essere genuini e in cima alla piramide alimentare, oltre a costare anche poco, ci fanno anche fare una buona attività motoria che è l’altro potente antidoto contro le malattie. La loro preparazione non è il solito cucinare ma è quasi un rito, una composizione, una poesia che fa dimenticare per un po’ il mondo intero. Un vero e proprio atto di amore verso se stessi, un vero e proprio antidepressivo. Questi spaghetti così felici sono il vero e proprio emblema dello stile di vita mediterraneo che fa vivere a lungo e in buona salute. Una volta i nostri nonni e bisnonni infatti non mangiavano mai la pasta sa sola ma sempre insieme a qualcosa tipo aromi, legumi e verdure. Lo facevano non perché sapessero che facevano bene alla salute ma perché c’erano pochi soldi per comprare pasta e carne, comunque ci azzeccavano. Non ci crederete ma gli spaghetti felici sono anche un po’ afrodisiaci. E poi c’è un’ultimo pregio degli spaghetti felici che vi lascio di scoprire. Se non lo scoprite ve lo dirò alla fine del 2015.

Catanzaro 18/03/2015             dott. Nanci Giacinto    Medico di famiglia